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Giandaniele Castangia

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Italian

ABSTRACT

In this report the author presents the results of the 2012 excavation campaign of the coastal site of Su Pallosu, located in the northern side of the Capo Mannu peninsula in Central Western Sardinia. The site was partially investigated in 2006 and 2007, revealing the presence of a Bronze Age ceramic deposit, featured by a very high density of fragments and a high number of well preserved pluri-handled necked little jars with their lids, covered by a later burial and a couple of thick sandy layers containing almost no archaeological material. The deposit has been interpreted as an indicator of some cultual activity, for the pluri-handled necked little jar form is usually found in sites with some sort of cultual characterization. During the 2012 campaign this stratigraphic sequence was confirmed and the deposit was completely excavated over an area of 44 square meters.

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INTRODUZIONE 

Durante il mese di ottobre 2012 si è svolta, sotto la direzione operative dell’autore Giandaniele Castangia e quella scientifica di Alessandro Usai (Soprintendenza per I Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano), Alfonso Stiglitz (Direttore Museo Civico di San Vero Milis – OR), Alessandro Vanzetti (Università “Sapienza” di Roma) e dello stesso Giandaniele Castangia (University of Cambridge), la prima campagna di scavo del sito di Su Pallosu nell’ambito del progetto Capo Mannu Project.

Alla campagna 2012, svoltasi durante il mese di settembre nei giorni 25, 26, 27 e 28 e nel mese di ottobre nei giorni 1, 2, 3, 4, 5, 9, 10, 11, 12, 15 e 16 hanno partecipato Daniele Maffezzoli, Marco Mulargia, Eva Martellotta, Veronica Lia, Martina Basile, Francesca Brodu, Francesca Mignogna, Luca Compagnone, Andrea Guaglianone dell’Università La Sapienza di Roma, Sergio Nanu e Francesca Di Palma dell’Università degli Studi di Padova, Davide Schirru e Mariangela Lutzu dell’Università degli studi di Cagliari, Anna Ardu dell’Università degli studi di Sassari, Stefano Caruso e Stefano Drudi archeologi non affiliati. 

Andrea Guaglianone ha ricoperto il ruolo di topografo dello scavo, coadiuvato da Marco Mulargia nell’uso degli strumenti e nelle attività pratiche di allestimento della quadrettatura di scavo. Stefano Caruso ed Eva Martellotta hanno svolto il ruolo di resposabili dell’organizzazione dei reperti nel magazzino del Museo di San Vero Milis. Durante le attività di scavo, sono stati responsabili di settore Stefano Caruso, Luca Compagnone, Daniele Maffezzoli e Marco Mulargia.  

 

EVIDENZA STRATIGRAFICA 

Lo scavo, che ha interessato due aree distinte per un totale di 44 mq (Fig. 1), ha richiesto una preparazione particolare, in quanto era necessaria una protezione dall’azione continua del mare che avrebbe invaso ripetutamente l’area di scavo impedendo qualunque tipo di documentazione della stratigrafia. Si è pertanto proceduto all’allestimento di una barriera formata da sacchi riempiti di sabbia del peso di circa 50 kg su due filari sovrapposti, per quasi tutta la lunghezza dello scavo nell’area della spiaggia - 22 m (Fig. 2). Tale protezione ha svolto egregiamente la sua funzione, permettendo una decina di giorni di scavo effettivo. 

 

 

 

Fig. 1 – Schema generale e orientamento della quadrettatura. In alto è visibile il Saggio 1, in basso l’area della spiaggia.

 

Fig. 2 – Preparazione della barriera frangiflutti.

 

L’area principale di scavo è localizzata sull’arenile di Su Pallosu, nella zona precedentemente indagata durante gli interventi del 2006 e 2007 (Castangia 2011). Nel corso della campagna 2012 sono stati aperti un totale di 40 mq suddivisi in 40 quadrati da 1x1 m.   

La seconda area è stata aperta sulla duna alle spalle dell’arenile, dove è stato realizzato un saggio di 2x2 m (Saggio 1). La motivazione dell’apertura di questo secondo fronte al di sopra della duna, in una parte del sito precedentemente mai indagata, è stata di natura essenzialmente esplorativa: si è ritenuta necessaria l’acquisizione di nuovi elementi che potessero far luce sulla natura deposizionale delle unità stratigrafiche scavate al di sotto del moderno arenile nell’area principale, dove il dubbio che l’erosione marina ne abbia condizionato fortemente natura e andamento è molto forte. 

Dal punto di vista stratigrafico generale, si può affermare che sono state confermate le osservazioni già pubblicate dal sottoscritto in altra sede riguardo alla composizione del deposito dell’area principale sulla spiaggia, integrate da nuovi dati che indicano una articolazione interna al deposito più complessa di quanto precedentemente rilevato. 

Segue una descrizione delle Unità Stratigrafiche, in cui sono state incluse – con le dovute modifiche e integrazioni - quelle già pubblicate in Castangia 2011: 

(1) Strato superficiale costituito da sabbie grossolane sciolte e incoerenti costituite da sedimenti relitti del banco tirreniano affiorante. Contiene pietrame di varie dimensioni e numerosi materiali misti di tutte le fasi. Copre US 7.  

(23) Unità di base della stratigrafia del sito (roccia), formata dal livello geologico corrispondente alla spiaggia tirreniana.  

 

AREA PRINCIPALE (Piante in figg. 5,6,7 e sezioni in fig. 9):  

(2) Taglio di buca in A13,B13,C13,C14,C15, probabilmente prodotto di fenomeni erosivi naturali. Taglia US 3 ed è riempita da US 7 sul fondo.  

(3) Unità stratigrafica positiva costituita da sabbia fine e poca media soffice e poco limo. Di carattere massivo, debolmente laminato (Figg. 3, 4). Sono evidenti le tracce di radici e altre bioturbazioni (sabbia chiara). Contiene rari frammenti ceramici, prevalentemente di fase romana ma anche nuragica, in assetto piano. Sulla testa moneta romana di età imperiale. È coperta da US 1, tagliata da US 2, 5 e 6, copre US 4 e 11. Colore Munsell 5 YR 2.5/1 (3/1) - 7.5 YR 2.5/1 – Black. È stata scavata in tutti i quadrati aperti durante la campagna 2012. 

(4) Unità stratigrafica positiva costituita da soffice sabbia fine, più limosa rispetto a US 3, molto rara media (Figg. 3, 4). Include pietrine angolari in assetti ondulati. Di carattere massivo con leggere laminature. Contiene frammenti ceramici in posizioni indeterminabili, di età protostorica e storica, molto frammentati. È coperta da US 3 e 10 e copre US 8. Colore Munsell 5 YR 2.5/2 - Dark reddish brown. È stata scavata in tutti i quadrati aperti durante la campagna 2012. 

(5) Taglio di buca in A21,B21,B22,C21,C22, precedentemente identificata come Buca 3 da un recupero di emergenza effettuato da Alessandro Usai nel 2006. È molto verosimilmente un prodotto di fenomeni naturali erosivi innescati dal moto ondoso e dalle correnti. Taglia US 3 ed è parzialmente riempita da US 7.  

(6) Interfaccia negativa naturale di erosione marina contemporanea, estesa lungo tutto il sito verso il bagnasciuga. Taglia US 3. Non è stata identificata nella porzione di sito scavata durante l’ultimo intervento, poiché localizzata leggermente al di fuori di essa in direzione del bagnasciuga.  

(7) Unità stratigrafica positiva costituita da uno strato sabbioso incoerente, formato da un terreno bruno mescolato a sabbia chiara grossolana a lenti, prodotto dai fattori erosivi il cui fronte è costituito da US 6. è ricco di cocciame protostorico, il cui accumulo è dovuto all'azione di erosione e rimescolamento delle US erose. Copre US 2,5 e 6. Era già stata precedentemente asportata dai quadrati aperti nella campagna 2012 nel corso dell’intervento del 2007. 

(8) Unità stratigrafica positiva di tessitura limosa con sabbia fine e rara media, contiene molta materia organica assieme ad un elevatissimo numero di ceramiche in assetto stante e piatto e pietre di piccole e medie dimensioni (Figg. 8, 10, 11, 12). La ceramica rappresenta almeno il 50% del volume dello strato in alcuni punti. La sua distribuzione è concentrata nei quadrati più settentrionali (numeri da 18 a 22), mentre verso S la densità tende a diminuire progressivamente fino a scomparire nelle file 9-10-11. È coperta da US 4 e copre US 26 e 29. Munsell 7.5 YR 3/2 - 2.5/2 - Dark brown/Very dark brown. È stata scavata nei quadrati A16, A17, A21, A22, B12, B14, B15, B16, B17, B18, B19, B20, B21, B22, C14, C16, C17, C18, C19, C20, C21, C22. 

(9) Unità stratigrafica positiva formata da uno strato limo-argilloso rossastro, probabile suolo preolocenico. È coperto da US 12. 

(10) Taglio di sepoltura in C20. Taglia US 8. 

(11) Riempimento della sepoltura di taglio US 10. È costituito da un sedimento identificabile con una US 8 rimestata. Contiene clasti argillosi induriti da US 12 e cocciame assimilabile a quello del deposito, assieme ad alcune ossa lunghe riferibili alla sepoltura, probabilmente di fase romana. Riempie il taglio US 10.  

(12) Unità stratigrafica positiva formata da limo con argilla e sabbia, di carattere massivo, caratterizzata dalla presenza di numerose bioturbazioni che generano micropori, calcare diffuso in concentrazioni, pietre e inclusi pietrosi mediamente diffusi. Contiene frammenti di conchiglie del genere gibbula. Contiene al tetto frammenti ceramici ancora riferibili al deposito ceramico nuragico e alcune ossa animai, oltre ad un frammento di selce. È coperta dalle US 26 e 29. US 12 è stata esposta nei quadrati: A16, A17, A21, A22, B12, B14, B15, B16, B17, B18, B19, C2, C6, C9, C14, C17, C18, C19, C20, C21 dopo la rimozione delle US 4 e 8, e rimossa completamente in C1. 

(26) Unità stratigrafica positiva, costituita da una argilla grigia chiara molto compatta, che ingloba frammenti ceramici nuragici facenti parte del deposito votivo. È localizzata in B20 e B21, coperta da US 8 e copre US 12. 

(29) Unità stratigrafica positiva, costituita da terreno carbonioso molto scuro, quasi nero e ricco di materiale carbonioso, abbastanza compatto, che ingloba parte del deposito delle ollette pluriansate a colletto nuragiche. È localizzata in B22 e C22 e prosegue nella parte non scavata verso N. È coperta da US 8 e copre US 12. Da definire nel corso delle prossime campagne.  

 

SAGGIO 1 (Sezione in fig. 13): 

(15) Unità stratigrafica positiva costituita da un livello sabbio-limoso ricchissimo di  frammenti di coppo frantumati e disposti a coprire una superficie regolare a preparazione di un qualche piano o elemento strutturale (Fig. 14). Contiene anche qualche frammento ascrivibile all’età del Bronzo. È coperto da US 1 e copre US 16. 

(16) Unità stratigrafica positiva costituita da un livello sabbio-limoso più compatto di US 15, contenente sempre pezzi di coppo frantumati, ma in quantità minore (Fig. 15). È coperta da US 15 ed è tagliata dalle US 17, 18, 19 e 32.  

(17) Taglio di buca nel Saggio 1 (Fig. 15). Probabilmente di origine naturale. È riempito da US 15, taglia US 16. 

(18) Taglio di buca nel Saggio 1 (Fig. 15). Probabilmente di origine naturale. È riempito da US 15, taglia US 16. 

(19) Taglio di buca nel Saggio 1 (Fig. 15). Probabilmente di origine naturale. È riempito da US 15, taglia US 16. 

(20) Taglio di buca nel Saggio 1 (Fig. 15). È riempito da US 32, taglia US 16. 

(21) Unità stratigrafica positiva costituita da un livello sabbioso con poco limo, compatto, in cui sono presenti varie lenti cinerine sottili, frammenti di coppo in densità minori rispetto alla US 16 e frammenti di madreperla (Fig. 16). È coperta da US 16 e copre US 25. 

(22) Unità stratigrafica positiva costituita da un livello sabbio-limoso, massivo, maculato con chiazze più chiare. È coperta da US 21 e copre US 25. 

(24) Taglio di buca rettangolare nell’angolo E del saggio 1, foderata da uno strato di calce US 27 (Fig. 17). Taglia US 22. 

(25) Unità stratigrafica positiva costituita da una sabbia gialla grossolana incoerente. Copre US 27 ed è coperta da US 21. 

(27) Strato di calce che fodera le pareti della buca rettangolare US 24.  

(28) Unità stratigrafica positiva, costituita da limo sabbioso con numerosi grumi sparsi di materiale limoso più chiaro. È localizzata nel Saggio 1, e potrebbe essere assimilabile a US 4 (da confermare). Non restituisce molti materiali. È coperta da US 22 e copre US 30. 

(30) Unità stratigrafica positiva estremamente laminare, costituita da una chiazza di colore nerastro localizzata al limite E del Saggio 1. È coperta da US 28 e copre US 31. 

(31) Unità stratigrafica positiva di tessitura limosa, di colore bruno chiaro giallastro con una discreta frazione argillosa e un pò di sabbia. Ingloba frammenti di arenaria di piccole e medie dimensioni che potrebbero essere parte di un basamento. È coperta da US 30. 

(32) Unità stratigrafica positiva costituita da una sabbia gialla grossolana incoerente. Riempie la buca US 20 ed è coperta da US 16.   

   

Fig. 3 – Vista dello scavo da N dopo l’asportazione di US 1

Fig. 4 – Vista dello scavo da S dopo l’asportazione di US 1.     

Fig. 5 – Situazione stratigrafica iniziale dello scavo sulla spiaggia dopo l’asportazione di US 1.   

Fig. 6 – Situazione stratigrafica dello scavo sulla spiaggia dopo l’asportazione di US 3.   

Fig. 7 – Situazione stratigrafica dello scavo sulla spiaggia dopo l’asportazione di US 4.     

Fig. 8 – Vista dello scavo dopo l’asportazione delle US 3 e 4. In primo piano sono visibili i frammenti ceramici che formano il deposito nuragico (US 8).      

Fig. 9 – Sezioni dell’area di scavo principale prima all’asportazione di US 8.    

Fig. 10 – US 8, quadrato A22. 

Fig. 11 –US 8, quadrato B19 in corso di scavo. 

Fig. 12 –US 8, quadrati B18, B19, B20 in corso di scavo.  

Fig. 13 – Saggio 1, sezione S prima dello scavo di US 28.    

Fig. 14 – Saggio 1, US 15. Il N è in direzione dell’angolo a sinistra in alto del quadrato.   

Fig. 15 – Saggio 1, US 16. Da sinistra in senso orario le buche US 17,18,19 e 20. Il N è in direzione dell’angolo a sinistra in alto del quadrato.     

Fig. 16 – Saggio 1, US 21. Il N è in direzione dell’angolo a sinistra in alto del quadrato.  

Fig. 17 – Saggio 1, buca US 24.     

Fig. 18 – Saggio 1, US 28. Il N è in direzione dell’angolo a sinistra in basso del quadrato.  

Fig. 19 – Saggio 1, parte E, US 30 e 31 (chiazza scura sulla destra).    

Fig. 20 – Diagramma stratigrafico dello scavo: 1) Area della spiaggia, 2) Saggio 1. 

 

OSSERVAZIONI  

La novità principale della campagna di scavo 2012 è rappresentata dalla identificazione di più unità stratigrafiche interne al deposito dell’età del Bronzo: US 8, 26 e 29. Durante i precedenti recuperi di emergenza del 2006 e 2007, infatti, il deposito ceramico appariva come un episodio risultante in un unica unità deposizionale, nonostante alcune porzioni di esso fossero state riconosciute come leggermente differenti dal resto, nella consistenza e nel colore. Si è potuto appurare che almeno US 26 costituisce un episodio spazialmente limitato e precedente alla deposizione di US 8. Per quanto riguarda US 29, bisognerà attendere l’allargamento dello scavo previsto durante la prossima campagna per verificarne i rapporti stratigrafici, che per il momento parrebbero i medesimi. Non sembra che queste differenti US siano da riferire a differenti fasi archeologiche.  

Al contrario, all’interno della stessa US 8 – i cui materiali sono stati per la maggior parte ascritti al Bronzo Recente (Castangia 2011) – sono stati raccolti frammenti ceramici riferibili sia al Bronzo Medio pieno che al Bronzo Finale/prima Età del Ferro. Già durante la ricognizione dell’area effettuata in occasione della scorsa campagna 2011 erano stati raccolti, nell’unità territoriale in cui è localizzato il sito scavato (1291), frammenti di giare appartenenti alla più antica delle due fasi (Castangia e Mulargia 2012). La presenza di quantità minori di frammenti appartenenti a momenti cronologici differenti necessita di una visione topografica d’insieme – soprattutto in senso orizzontale – dello scavo che sarà possibile solamente con l’estensione dello stesso durante la prossima campagna, prevista per il settembre 2013.   

L’apertura di un fronte stratigrafico al di sopra della duna – Saggio 1 – non ha al momento rivelato elementi utili alla comprensione dell’andamento dei depositi di fase preistorica, anche se la US 28 parzialmente scavata parrebbe assimilabile alla US 4 dell’area del deposito sulla spiaggia. Si auspica che l’allargamento del sondaggio in quest’area permetta di acquisire nuovi dati utili alla risoluzione del problema.

 

BIBLIOGRAFIA  

Castangia, G. (2011) Il deposito costiero nuragico di Su Pallosu (San Vero Milis-OR). In: Mastino, A., Spanu, P.G., Usai, A. and Zucca, R. (eds.), Tharros Felix IV. Roma: Carocci, 119- 158.   

Castangia, G. e Mulargia, M. (2012) Capo Mannu Project 2011 – Prehistoric Pottery. Traces in Time, 2, available online at the address https://www.archaeologicaltraces.org/index.php/2014-01-28-09-56-01/traces-in-time/30-tit-2-2012/46-tit0006.